Vinitaly per l’edizione 2016 (quello a che segna il 50esimo anniversario) si rinnova, in meglio. Oltre a più aziende c’è una maggiore varietà di produttori presenti, da quelli tradizionali, a quelli associati Fivi (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti), passando per la novità: Vivit (vignaioli, viticoltori, terroir).
L’esplosione nel mercato del bio in generale, ha fatto si che un numero sempre maggiore di aziende proponga in gamma almeno un vino bio, o perlomeno da uve derivanti da agricoltura biologica.
Il Vinitaly però è anche l’occasione giusta per assaggiare alcune chicche come uno spumante ottenuto da uve passite Moscato di Trani, dal colore oro carico e sentori di frutta passita, confetture di albicocca e fico seco, ma al tempo stesso con un’ottima bevibilità essendo proposto nelle due varianti brut e pas dose.
Il Brunello di Montalcino? L’annata 2010, presentata ormai un anno fa, che ora si fregia della menzione “riserva”, mantiene le promesse sperate anche se in qualche caso si è esagerato con l’uso del legno, che ha reso troppo morbido il vino.
Vinitaly 2016 però è vitigni resistenti, come Solaris, Bronner e Sauvigner gries, presentati anche in un convegno di Veneto Agricoltura, oltre che da alcuni produttori, anche con certificazione biologica. Si tratta infatti di vini ottenuti da varietà resistenti alle principali malattie fungine come Peronospora e Oidio, per cui non si rendono necessari trattamenti con prodotti chimici di sintesi.
Ne è un esempio lo “Zero Infinito“, un vino bianco frizzante sui lieviti ottenuto da Solaris, prodotto dall’azienda Pojer e Sandri di Faedo (TN).
Il 50esimo anniversario di Vinitaly ha rappresentato però un’occasione troppo ghiotta per i nostri politici per fare campagna elettorale e sbandierare ai quattro venti le cose positive del Governo Renzi, tant’è che al siparietto vi hanno partecipato lo stesso premier e il capo dello Stato, oltre al Ministro dell’agricoltura, Martina.
Cari politici, non potete venire e bloccare una fiera per farvi vedere dalla gente: state bloccando una fiera…qui la gente ci viene per lavorare non per venire a guardare voi.
L’affluenza non è stata quella degli altri anni, complice il fatto che il costo del biglietto è aumentato e che c’è un maggiore controllo nella vendita dei biglietti a chi viene solo per cercare l’ebrezza…se non l’avete ancora capito..Vinitaly, quest’anno, vi ha lanciato un messaggio chiaro: statevene a casa che è meglio per tutti.
Credits: Testi e foto: Matteo Ghirardo